C'era due volte il barone Lamberto
segnalazione per salutare un altro gruppo di boy scouts attendato su un'altra montagna. Uno dei razzi illumina in pieno il solenne aerostato e le sue
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questi spiccano i nipotini del barcaiolo Duilio, che si ficcano sempre dappertutto. Sono tanto vivaci che uno si aspetta di vederli correre sull'acqua
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male dei loro colleghi figurativi e viceversa. Ma c'è sempre uno, almeno uno, che nomina Lamberto, e quando lui è giunto alla «o» del nome, c'è
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... Facciamo una prova, prima tutti insieme, poi uno alla volta... Pronti? Via... Lamberto, Lamberto, Lamberto... — Com'è ringiovanito, — osserva la signora
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, diventa un ragazzino di tredici anni. Non sarà uno sgarbo al lettore? No, perché c'è la sua brava spiegazione. Il lago d'Orta, nel quale sorge l'isola di
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, cavando di tasca il suo taccuino. — Avanti. — Numero uno, asma. — L'ultimo accesso è stato diversi mesi fa. Eravamo appena tornati dall'Egitto. — Numero
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per questo. Piú vitto, alloggio e caramelle a piacere. — Strano lavoro. — Ce n'è anche di piú strani. Ho conosciuto uno che ha lavorato trent'anni a
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avevano un accento, che so, milanese, siciliano, inglese, tedesco... — Banditesco, — interrompe uno spiritoso. Duilio ha già raccontato venti volte com'è
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... Che tipi sono? — Non si vede, signore. Hanno il volto coperto dalle maschere. — Mascherati! Ma è tutto uno sbaglio, carnevale è passato da un
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moltiplicato ventiquattro. Non credevo che il mio nome fosse tanto diffuso. Ho conosciuto, all'infuori di me, tre soli Lamberti: uno a Milano, uno a
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. C'è anche uno che vende, chissà perché, vedute del Colosseo. E c'è chi le compra. C'è sempre chi compra qualsiasi cosa, con qualunque tempo. I bar, i
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. Piccoli colpi di tosse esprimono imbarazzo. Raschiamenti di gola indicano perplessità. Uno dei segretari bisbiglia nell'orecchio del suo vicino: — Il
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televisione può riprendere in diretta ora un assegno della Banca Lamberto di Hong Kong, ora uno della Banca Lamberto di Montecarlo o di Montevideo. Il
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gliela manderemo, a quei signori, accompagnata da un orecchio. — Quale orecchio? — domanda il barone Lamberto. — Uno dei suoi. Stia tranquillo
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primo colpo, va al tappeto e comincia a contare: — Uno, due, tre, quattro... — Cosa stai facendo? — In assenza dell'arbitro, mi conto da solo. Nove
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che cosa mai potrà servire? I ricchi sono matti». Gli altri cinque non ridono e non si fanno domande. Sono ben pagati, perché ricevono uno stipendio
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, — sono inattaccabile. Basta che non mi cedano i nervi». Uno sbadiglio. Un altro sbadiglio. — Vado a letto, — ripete il barone, — sogni d'oro a tutti
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niente, le unghie non ci prendono. Ogni tanto uno ha uno scatto, apre la bocca, tutti si voltano dalla sua parte, ma l'idea, sul punto di essere
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ancora non sanno distinguere il direttore generale di Amsterdam dal direttore generale di Alessandria d'Egitto. I piú bravi riconoscono a occhio nudo, uno
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